Firmare nel nostro albo d'oro.



Qual è la vera maschera mortuaria
Di Napoleone 1º ?




* Maschera RUSI, * 5F Napoleone Buonaparte, * Maschera Antommarchi.


* Bozzetti di Girodet,*Maschera RUSI,* Maschera Antommarchi.




Sovrapposizione frà la maschera di Baden e quella chiamata RUSI.




Maschera detta di Noverraz di profilo et di fronte.




Alessandreo Florian GiuseppeWalewski (1810-1868)
figlio naturele di Napoleone 1º e di Maria Walewska
et la Maschera RUSI.




La Maschera detta d’Arnott
ed il Conte Leone (1806-1881)
figlio naturale di Napoléon 1º e di Eleonora Denuelle.




La maschera di Arnott di fronte e di profilo




La Maschera RUSI
Alessandro Florian GiuseppeWalewski,
Napoleone-Giuseppe-Carlo-Paolo BONAPARTE (detto Plon-Plon) nipote dell’Imperatore
e il conte Leone.





Napoléon


Qual’è la vera
maschera mortuaria
di Napoleone 1º ?



Napoléon




Bruno Roy-Henry, il 5 maggio 2002
Storico

17 000 – La Rochelle



Tenente Colonnello Chaduc
Conservatore del Départamento 1789-1871
Museo dell’Esercito



LETTERA APERTA AL Tenente-Colonnello CHADUC

Mi’ Colonello,

[...] , ho preso conoscenza della sua posizione rispetto alla storia delle maschere mortuarie dell’Imperatore Napoleone 1º.

Lei scrive:


« Dalla morte di Napoleone 1º, il 5 maggio 1821, sono apparse un gran numero di maschere di cui le più autentiche sono le maschere “heleniane o eleniane”. Vengono poi certe veritabili impronte , molto rare, eseguite più tardi in Europa, infine una quantità di maschere apocrife di ogni natura.»



Nulla è meno certo ! Les maschere « heleniane (intendere del tipo Antonmarchi) non sono necessariamente le più autentiche e sono ben lungi di dimostrare che sono state colate a Sant’ Elena.

Antommarchi

Marschera di tipo Antommarchi


« L’esecuzione della maschera, o più esattamente l’impronta, è effettuata il 7 maggio dal dottor Burton (...) assistito dal dottor Antonmarchi (...) con un gesso di cattiva qualità proveniente dall’isola. L’impronta è presa in tre parti : una parte centrale detta facciale che và dalla metà della fronte fino alla parte inferiore della bocca, una seconda parte congloba il mento, il collo e le facce laterali della testa, ed infine una terza parte che comprende la parte alta della fronte e la parte craniale superiore ed anteriore. »



« Quest’asserzione è lontana d’essere dimostrata : è la tesi del barone Veauce, compiacentemente ripresa dai nostri predecessori». Nessun elemento permette d’affermare che la maschera mortuaria dell’Imperatore comportava tre parti . Ben al contrario ! Risulta dal testimonio del dottor Graves, cugino di Burton, che ebbe in mano le carte del chirurgo inglese e le pubblicò nel “London Medical and Surgical Journal” del 18 luglio 1835 (fonte : de Veauce, l’affare della maschera mortuaria di Napoleone, p.64), in queste carte si dice che l’impronta del viso, effettuata il 7 maggio alle 4 di sera , aveva i limiti seguenti : [...] unicamente la maschera, cioè quella parte dell’impronta che corrisponde unicamente al viso, eccettuando le orecchie e la parte superiore della fronte e senza sorpassare verso il basso il giro del mento (...)

Risulta che esisteva un’altra parte comprendendo le parti anteriori e posteriori del cranio, quella precisamente per la quale Antonmarchi prestò il suo concorso. È l’evidenza. D’altronde prendere una impronta, in due parti, della testa d’un defunto è conforme alla tecnica impiegata ancora al giorno d’oggi. In conseguenza, sostenere che la maschera di Napoleone comportava tre parti, sarebbe, di nuovo, ignorare gli insegnamenti di questa tecnica particolare che costituisce fare una forma del viso d’un defunto !



« l’ 8 maggio, quando Burton volle intraprendere una prima prova dell’impronta, la parte centrale è scomparsa. Infatti, era stata rubata dalla signora Bertrand (...) in vista di rimetterla ad Antonmarchi. Finalmente, Burton lascerà rapidamente l’isola con le due parti rimanenti (nota : non, cf supra). Antonmarchi, rimasto a Sant’Elena, intraprende allora di ricostituire la prima impronta della maschera mortuaria di Napoleone con la sola parte facciale. Per ricostituire le parti mancanti, egli utilizza i servizi d’un certo Rubidge, giovane artista inglese di passaggio, che aveva realizzato dei bozzetti di Napoleone sul suo letto di morte. Ecco dunque la probabile origine della maschera di tipo Antonmarchi dalla quale altre impronte verranno effettuate a Sant’Elene stessa, prima del ritorno d’Antonmarchi in Europa.”


Burton Antommarchi
Dottor Burton e dottor Antommarchi



Tutto questo è pura congettura ! Non c’è niente che permetta di affermare que Antonmarchi abbia realizzato delle prove a Sant’Elena…Quello che è certo e dimostrato, è che egli possiede l’impronta facciale di Napoleone, o più esattamente la maschera facciale, quella prova fatta da Burton e che gli è stata derubata dalla contessa Bertrand. Su questo soggetto, il testimonio di Saint-Denis (detto Ali) è capitale :



“Non só perchè Antonmarchi non abbia pubblicato la parte anteriore della testa ; ne aveva però tirato l’impronta. Quello che só, è che il dottore, dopo aver tirato una prova della faccia, ha destrutto questa per che non fosse ormai più possibile tirarne altre prove. Questa distruzione che, si può dire, fu un atto di vandalismo, è tanto più deplorabile che a questa impronta erano rimasti presi dei peli delle sopracciglia e le ciglia delle palpebre. Antonmarchi avrá probabilmente avuto le sue ragioni per usarne cosí, però qual che fossero state, erano cattive, visto che privano la posterità d’un oggetto d’un prezzo inestimabile.”



Saint-Denis è un testimone oculare degli avvenimenti. Certo, non dice tutto o non conosce l’intera verità…Per di più, deve rimanere solidario dei suoi compagni d’esilio ; non può dunque condannare le manovre d’Antonmarchi. Ma la sua riprovazione salta alla vista in ogni linea . “questa distruzione fu un atto di vandalismo (...) Privano (le cattive ragioni) la posterità d’un oggetto d’un prezzo inestimabile. »

In realtà, si capisce benissimo perchè Antonmarchi, sull’ordine della signora Bertrand, si sia impadronito della maschera facciale dell’Imperatore, semplicemente per impedire a Burton di approffitarne. Unicamente per delle basse ragione finanziarie? No, perchè si trattava di impedire la diffusione di una immagine funebre dell’Imperatore giudicata bruttissima. Ritorniamo ad Alí :

« È ben deplorevole che non si abbia pensato prima di prendere l’impronta, visto che, il 7 maggio, le carni erano già diventate troppo molli per ottenere una forma regolare dei lineamenti.”

Riprendiamo ora la testimonianza di Marchand, sei ore dopo il decesso dell’Imperatore : “il dottor (Antonmarchi) ripiazzó la mentoniera che avevamo ritirata per la toeletta funebre ; in questo stato, l’ Imperatore aveva la sua faccia di Console. La bocca leggermente contratta dava al suo viso un’aria di soddisfazione ; non pareva aver più di trent’anni (...) . La calma di questo viso lasciava piuttosto credere al sonno che alla morte. Se in questo momento fosse stato preso il gesso, sarebbe stato molto meglio di quello preso due giorni dopo...”


Non è sufficente ? Ecco ciò che ne dice Bertrand (cf.quaderni di Sant’Elena, gennaio-maggio 1821, p.196, in data 6 maggio) : « Alle otto, dovevamo fare il gesso della faccia dell’ Imperatore, ma non avevamo quello che ci voleva. La faccia dell’ Imperatore sembrava ancora più giovane di quello che era : sembrava di avere circa quarant’anni [nota : più passa il tempo e più i suoi lineamenti si scompongono]. Alle quattro di sera [nota : sempre il 6 maggio], ma otto ore più tardi aveva l’aria più vecchio di quello che era realmente.”

E adesso , la confessione finale di Bertrand : « Alle quattro del pomeriggio, il 7 maggio, sía 24 ore più tardi, si fece il gesso della faccia dell’ Imperatore che era TUTTO SFIGURATO e esalava un cattivissimo odore (ibid : p.199) “.

In queste condizioni, come poter credere che la maschera Antonmarchi - anche per la sua parte facciale – sía conforme alla Verità ? Evidentemente c’è un montaggio, al nostro vedere un modellato, un fraude e un inganno ! La fisionomia di questa maschera riflette i lineamenti di un uomo che non dimostra piu di quarant’anni. Possibile il 6 maggio, ma fissare dei lineamenti dell’ Imperatore il 7 maggio era dunque diventato impossibile : al meglio, si avrebbe ottenuto l’immagine d’un uomo d’una sessantina d’anni. Basta ascoltare e di credere i testimoni oculari ; nulla è bisogno di uscire da Saint-Cyr per rendersi all’evvidenza !

« « Quattro maschere « heleniane » sono conosciute :

la maschera detta “Burguersh” che è l’esemplare esposto al Museo dell’Esercito. Questa maschera apparse all’occasione della successione della signora Rose Weigall, figlia del Lord Burguersh. Sotto il piedestallo della maschera si trovava un manoscritto in inglese : “Questo modellato della testa di Napoleone
[nota: veniamo di dimostrare che è totalmente falso] fu preso a Sant’ Elena, dopo il suo decesso dal dottor Antonmarchi, il medico italiano attaccato alla sua persona, e spedito a cura di lui (attraverso il canale delle autorità inglesi) à Lord Burguersh, allora ministro britannico a Firenze, per l’uso dello scultore Canova. Este poi lo restituì e Antonmarchi l’offrì a Lord Burguersh.”


Che valore storico può essere tratto da questo racconto ? Nessuno ! Il barone de Veauce tentò con sapienti digressioni ristabilire la verità storica di tale relato. Diciamo subito che l’origine ne è indifferente : poco importa che l’autore sia una duchessa inglese o no ! Già è stabilito che solo un modellato della sola faccia è “eventualmente” autentico! Soprattutto, Rose Weigall, intenzionalmente o no, volle far credere che il nostro dottore corso avrebbe indirizzato questa impronta originale e autentica, a Canova, per permettergli d’immortalarlo nel marmo ; e ciò attraverso il canale di Lord Burguersh. Affrettiamoci di proclamarlo : non c’è ne fu mai la minima prova : nessuna traccia nelle scritture di Canova, deceduto nel 1822 ! Nessuna testimonianza dei suoi allievi o dei suoi aiutanti. E per incoronare il tutto, Antonmarchi si sarebbe affrettato offrendo gratuitamente questo esemplare al ministro inglese. Tutto questo sembra una pura fantasia !




“Di seguito, questa maschera fu comprata dal barone de Veauce. Questa presenta sulla sua superfice numerosi raccordi esterni nella parte facciale.”
»



E allora ? Se questi raccordi testimoniano d’un assemblaggio, sarebbe da studiare scientificamente ! Si trovano solamente in superfice ? È permesso di dubitarne ! Per averle scrutate (quanto più mi fù possibile) m’apparse – ben al contrario – che questi raccordi sono semplicemente le linee di separazione d’una maschera che è stata rotta ! Ne testimonia la separazione nel mezzo del viso....La maschera Burguersh passò ai raggi X ? Mai, se non erro.... (casomai sono assolutamente pronto nel riconoscere il mio errore...) In tutti i casi ci sono anche dei raccordi che separono la parte facciale in due...

“È dunque permesso di pensare che il blocco della parte centrale corrisponde all’impronta presa il 7 maggio cioè al blocco rimesso dalla signora Bertrand.”

Lì si trova il punto debole della dimostrazione : se è permesso di pensarlo, è anche lecito di pensarne tutto il contrario ! Meglio, è imperativo, perchè il naso – seguendo i propri termini del barone de Veauce – non corrisponde a quello dell’ Imperatore : « la fronte dei ritratti è più alta (...) ; L’insieme fronte e parte alta del cranio è più largo e più voluminoso (...) Il naso è più retto. Perfino nei profili di Pontorni e di Dutertre, presenta una curva regolare e non una gobba. (...) La bocca la cui espressione dimostra una fermezza riflettuta è d’un tracciato sommamente uniforme. Il labbro superiore sembra meno corto.”

Ecco ciò che il barone de Veauce scrisse su questa famosa parte centrale che sarebbe la unica autentica ! Siamo chiari : è una burla, come si può far coincidere con le guance flacide, l’aspetto invecchiato delle carni rilevato dai testimoni autorizzati ?


« Questo blocco ingloba l’orecchio sinistro e la parte alta del mento . [nota : è piuttosto il segno d’una rottura accidentale]. La maschera Burguersh appare come un composito di formato e di modellato »
»

È quì che conviene du marcare un disaccordo totale e di denunciare questo ragionamento : per far “combaciare” la fisionomia della maschera Antonmarchi con quella di Napoleone, Veauce inventò questa arzigogolata teoria : perchè il corso, se avvesse veramente “rimodellato” le parti esteriori al blocco centrale, non si sarebbe impegnato a farle alla rassomiglianza di Napoleone ? Semplicemente perchè questa fronte e questo mento appartengano veramente ad un individuo reale : le gobbe sul cranio – d’un volume dissimmetrico sono la prova d’una copia naturale e non artificiale ! La nostra conclusione, è che la maschera Antonmarchi è ben stata completamente colata in una impronta e non modellata.


Però riconoscerlo, sarebbe ammettere que si tratta della maschera di un altro individuo e non di Napoleone ! Il perimetro craniale annuciato da Antonmarchi per Napoleone è di 56,20 cm, ciò corrisponde esattamente alle dimensioni della sua maschera leggermente estrapolata visto che manca parte posteriore del cranio ! Ordunque, Constant (da 14 anni valletto al servizio di Napoleone), che metteva per ammorbidirli i suoi cappelli, è fermo nell’affermare che il perimetro del cranio di Napoleone era di 59,65 cm ! Antonmarchi è colto in flagrante di mezongna e d’inganno ; ma non c’è niente de fare, si continua a falsificare la verità....

« (…), ma questo lavoro è stato effettuato a Sant’ Elena o a Londra ? Il barone de Veauce propende per la versione heleniana, perchè due altre prove dello stesso modello esistono ma senza raccordi e senza incrinatura e fatte con un gesso di migliore qualità.

La maschera d’Exeter appartenente alla municipalità d’Exeter, sarebbe stata apportata da Sant’ Elena dal dottor Arnott al quale Antonmarchi l’aveva regalata.

La maschera Sankey in deposito alla Casa francese dell’Università d’Oxford, appartiene al signor Sankey discendente del reverendo Richard Boys, cappellano a Sant’ Elena.

La maschera Boys la cui origine è identica alla precedente.” »


Affrettiamoci di dire che tutte le maschere sono di tipo « Burguersh » con delle varianti! Come hanno potuto essere “fabbricate” è quello che ignoriamo. Stimiamo che Antonmarchi ha forse voluto servirsi dell’impronta a sua disposizione a Sant’ Elena per fare una o due prove al fine di verificare se fosse possibile di servirsene per confezionare la maschera ufficiale di Napoleone ! Siamo persuasi che questa impronta era quella del viso di Cipriani, il maggiordomo dell’Imperatore a Sant’Elena, deceduto bruscamente il 27 febbraio 1818, in circostanze non elucidate... Gli Inglesi, presenti al momento della partenza dei Francesi da Sant’ Elena, capirono l’inganno : fiutarono il buen affare. La prova è che aspettarono “l’ ufficializzazione” della maschera Antonmarchi per esibire “ la loro propria maschera” ! Allora, vediamo uscire dall’ombra, le Sankey-mask, Giley-mask e altre Boys-Band ! Tutto questo non è serio... E non è finito !


“ Esistono ugualmente delle “sopraimpronte” della maschera Burguersh effettuate da Antonmarchi al suo ritorno in Europa.”

Si…A meno che siano delle sopraimpronte dell’archetipo di cui Antonmarchi prese la copia in cera per confidarla al suo amico svizzero, il famoso Noverraz (altro servente a Sant’ Elena). Questa maschera di cera che comporta dei peli di barba e di sopracciglia ; questi peli – dopo analisi – s’avverarono non essere quelli di Napoleone (non c’era nessuna traccia d’arsenico). Ma proseguiamo nella lettura del romanzo ufficiale...:

Masque Noverraz
Marchera Noverraz



«La maschera « Bertrand » appartenente al principe Napoléon è uno di questi casi. realizzata probabilmente nel 1821 come lo è la maschera esposta a Malmaison, però questa sarebbe invece datata 1822 [nota: saperlo !]. Per finire sulle maschere heleniane, bisogna ricordare le maschere Gilley che sarebbero delle prove d’Antonmarchi anteriori al tipo classico. Queste maschere di tipo “Antonmarchi” furono rapidamente contestate frà l’altro à causa della mancanza di rassomiglianza con l’effigìa dell’Imperatore alla fine della sua vita [siamo noi a sottolinearlo]. Dall’ora in poi altre maschere fecero apparizione e frà le principali false maschere è importante ritenere i seguenti tipi...”

Ah bene ! Perchè le altre, quelle di cui abbiamo parlato, sarebbero le vere maschere ? Abbiamo appena visto che non è certo, la maschera Burguersh, cosìddetta realizzazione dell’archetipo della maschera “Antonmarchi”, non può essere altrimenti che la maschera d’un altro individuo e non di Napoleone ! Esaminiamole, però come lo propone il colonnello Chaduc, perchè frà di esse ci potrebbe essere la vera maschera mortuaria dell’Imperatore !

« la maschera di tipo Arnott : (se ne conoscono tre esemplari), sarebbe stata fatta partendo da un’impronta in cera presa clandestinamente (all’insaputa dei membri del seguito di Napoleone) dal dottor Arnott nella notte del 5 o del 6 maggio. Non rassomiglia affatto al tipo Antonmarchi.

type Arnott
maschera di tipo Arnott



E con ragione ! Perchè è molto più rassomigliante di quella di Antonmarchi e qui, la vediamo fotografata da Badié nel 1861 alle “Tuileries”. Napoleone III la prese per una maschera autentica – come anche suo zio Gerolamo – prova che i Buonaparte si diffidavano della maschera “ufficiale” ! Personalmente, penso che si tratta d’un “vero-falso” : Arnott sapendo dell’impostura di Antonmarchi, decise di approffittarne ; avrebbe subornato il giovane conte Léon (figlio illegittimo di Napoleone) per prendere l’impronta del suo viso e farlo passare per quello di suo padre. Per l’instante questo rimane un’ipotesi: però è certa la presenza di Léon in Germania nel 1827, data alla quale appare la maschera d’Arnott...

“La maschera del conte Pasolini : verebbe da una seconda impronta realizzata clandestinamente a Sant’ Elena da fedeli serventi dell’Imperatore”

Senza nessun interesse : fabbricato con una cartapesta inzuppata nel latte ; se fosse vero, il risultato resta nientemeno nullo !

« La maschera del Royal United Museum di Londra proviene da un impostore che si faceva chiamare Luigi Carlo di Borbone. Questa maschera è d’una provenienza totalmente sconosciuta, rappresenta un personaggio paffuto e sdentato che non rassomiglia in niente a Napoleone nel 1821.”


masque de Burton
rusi
copia della maschera Burton,
depositato al Royal United Service Institute (Rusi), de 1947 à 1973.



Napoléon

Napoleone da Girodet




Allora quì ci troviamo davanti al colmo della disinformazione e della cattiva fede ! Questa maschera è stata data all’Inghilterra da Carlo Adler nel 1952. Le autorità britanniche hanno “depositato” detta maschera al Royal United Service Museum. Quando questa istituzione si trasformò in Royal United Service Institution, la maschera scomparve nei dintorni del 1972...Carlo Adler la ebbe da un truffatore, il famoso “principe”, di suo vero nome William Reeves. Quest’ultimo assicurava d’avere acquistato la famosa maschera “per cambio o compera” da fu Vittorio Masséna, principe d’Essling” ! Il sior Adler testimoniò d’aver avuto in mano i documenti firmati dal Principe Masséna autentificando la cosiddetta reliquia. In tutti i casi la sua provenienza è ben lungi d’essere totalmente sconosciuta, anche se discutibile...

tri

la maschera di Londra con la mandibola ripiazzata, - Profilo di Plon-Plon, - Profilo di Napoleone 1º a Sant’ Elena



Come è molto discutibile – per non dire di più – l’opinione dei Conservatori agli Invalidi che si succedettero in questo carico, assicurando non vedere nessuna rassomiglianza frà la fisionomia di questo “death mask of Napoleon” e l’ Imperatore, allorchè questa rassomiglianza è indubitabile, soprattutto con le fotografie di Gerolamo (fratello di Napoleone) e di suo figlio, detto “Plon-Plon” (nipote di Napoleone). Ne può testimoniare tutta l’inchiesta realizzata in cooperazione con Albert Martin, webmaster del sito napoleon 1er.com, che stabilisce specialmente con le tecniche del “morphing” la coerenza fra questa maschera ed il “lebendmaske”, proprietà del Rolletmuseum a Baden, in Austria. L’informatica è senza pietà per la tesi ancora diffesa oggigiorno dal tenente-colonello Chaduc. È senza dubbio la ragione per la quale la mia corrispondenza, che stabilisce questi fatti presso il generale Devaux, direttore del Museo dell’Esercito, sia rimasta senza risposta ! Vediamo ciò che si pensa del “lebendmaske”


La maschera del museo di Baden che si pretende essere stata offerta da Antonmarchi alla ex imperatrice Maria-Luisa, risposata con il conte Neipperg, avrebbe servito da giocattolo ai loro figli. Questa maschera verrá ricuperata dal dottor Rollet, poi depositata da suo figlio al museo di Baden. Questo gesso non evoca in assoluto un morto e sembra piuttosto eseguito su un soggetto d’una quarantina d’anni in piena salute.”


masque de Baden
Maschera del museo di Baden



In effetti ! Ma non era ai figli di Neipperg e di Maria Luisa che questa maschera serviva di giocattolo. Era ai figli del loro intendente, il barone Werklein, che aveva l’incarico di sottrarlo alla curiosità del Aiglon, l’infelice Napoleone II. Come Albert Martin , pensiamo che questa maschera ha potuto essere stata realizzata in vivo su Napoleone, probabilmente durante il suo esilio elbano...Devo ammettere che in partenza, non vedevo molta rassomiglianza con l’Imperatore. La sovrapposizione del death mask e del Lebendmask mi ha aperto gli occhi : stessa struttura ossea, stessa forma degli occho, stessa collocazione della mandibola (salvo di profilo dove appare un po meno certa). Tutti questi risultati sono stati comunicati alle autorità che non gli dettero mai nessun merito.

“Studiando le differenti maschere, quella del tipo Antonmarchi appare come la più autentica anche se presenta qualche anomalie [è un eufemismo !] Gli si rimprovera la sua carenza di rassomiglianza, ma non bisogna dimenticare che tutte le testimonianze degli assistenti s’accordono per dire che l’Imperatore era come ringiovanito nella morte. [nota: immediatamente dopo il decesso ; e ancora sei ore dopo la morte (30anni) ; e la mattina del 6 maggio, alle ore 8 (40 anni); alle 4 del pomeriggio (più della sua vera età : 52 anni) : l’indomani il 7 maggio alle quattro del pomeriggio – alla presa della maschera – certamente più di 60 anni : è esattamente la fisionomia del “death mask !] . D’ailleurs, dans un premier temps Antommarchi se refusa à prendre l’empreinte de Napoléon le jugeant trop peu ressemblant D’altronde, in un primo tempo Antonmarchi si rifiuta di prendere l’impronta di Napoleone giudicandolo poco rassomigliante [questo argomento è grottesco ; era certamente più rassomigliante 12 ore dopo la morte che 48 ore più tardi ! la ragione è che Antonmarchi non aveva gesso e rinunciò in intentare un’impronta il 6 maggio...] Fu solamente quando Burton si decise, che Antonmarchi lo assistette per paura d’essere scartato dal progetto [il tenente colonnello Chaduc riconosce dunque che fu Burton e non Antonmarchi l’autore della parte facciale] . D’altra parte, non bisogna dimenticare che la maschera realizzata da Antonmarchi è solamente il risultato d’una stampa della parte centrale, in quanto al resto esso risulta d’un modellato.

Quante contradizioni in questa conclusione, e quante contro-verità ! Pensiamo aver fatto giustizia di questa strampalata tesi del “blocco centrale”, invenzione pura e semplice del barone de Veauce che ne metteva lui stesso in dubbio la plausibilità...Una inquista affidata ad un organismo scientifico e attestato condurrebbe immancabilmente a riconoscere il frodo e l’inganno ! Qual’è la ragione che impedisce la proclamazione di questa verità ? Per dire la verità, è l’esistenza d’un altro fraude, d’un’ altra sopraffazione, di cui questa è solamente la parte visibile dell’iceberg : l’assenza delle Ceneri di Napoleone nel feretro del mausoleo sotto la cupola degli Invalidi ! In queste condizioni, Mi’ Colonnello, La prego instantemente di porre fine agli erramenti del passato e di diligere presso gli organismi competenti (CNRS od altri), l’inquiesta scientifica che s’impone. E La prego di credere nei miei più rispettuosi ossequi.
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Contrariamente a Antoine de Caunes,
BRH crede che Saliceti era il padre biologico di Cipriani (p.192 del suo libro).
Ancora un’altro indizio in più...


comparaison faciale

Saliceti e Cipriani:padre e figlio?





Sovrapposizione della caricatura e della maschera d'Antommarchi





Ritratto di Napoleone e quattro del suo seguito

Georges Rétif de la Bretonne dava la caricatura sulla sinistra come quella di Cipriani. Ufficialmente, è quella del generale Gourgaud. Ma Gourgaud non aveva i capelli dritti e portava delle basette. Inoltre non era affibbiato d’un tal naso da far pensare che era emulo di Cirano di Bergerac ! Chi dunque può essere questo misterioso personaggio ? Faccendone il paragone con la maschera Antonmarchi (vedere la sovrapposizione della caricatura e della maschera), si discerne una indiscuttibile rassomoglianza. Ciò che è sicuro, è che le incisioni originali sono ben state realizzate da Ibbetson come affermato da Rétif de la Bretonne. Rimane il ritrovarle...”




Gourgaud durante e dopo
il periodo di Sant’ Elena



Quadro di presentazione delle differenti maschere: clicca qui


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