Durante l’autopsia realizzata il 6
maggio 1821 dal dottor Antonmarchi, si constata a livello addominale una «
distenzione de peritoneo prodotta da una grande quantità di gas” Un tale fenomeno è caratteristico
d’un inizio dei fenomeni abittuali di putrefazzione. È accettato che, nei primi tempi dei
fenomeni di putrefazione, la parete addominale presenti un aumento di volume
sotto la spinta dei gas putrefattivi con colorazione verdastra della pelle a livello
dell’addome. Questi fenomeni comportano
ugualmente un rigonfiamento della faccia, del tronco e delle borse testicolari
ed a questo stadio anche gli occhi risaltano. L’epidermide si stacca dal piano
soggiacente e provoca l’apparizione di flitteni rassomiglianti a delle
bruciature di secondo grado. Una volta messi in moto questi
fenomeni, il processo continua. Dal rapporto d’autopsia del dottor Antonmarchi
non risulta che egli abbia usato dopo l’autopsia dei prodotti suscettibili d’avere
fermato questi fenomeni. Anche se tali prodotti fossero stati
impiegati, non avrebbero permesso di fare retrocedere i fenomeni putrefattivi
già presenti. Alla lettura del verbale stabilito
dal chirurgo-maggiore Guillard, allora dell’esumazione del corpo dell’Imperatore
durante la notte del 14 al 15 ottobre 1840, cioè 19 anni dopo il decesso,
risalta che non c’erano più alterazioni esteriori visibili del cadavere tanto a
livello della faccia quanto a livello del tronco. Riteniamo ugualmente che il dottor
Guillard non fà nessun accenno alle stimmate dell’autopsia del 6 maggio 1821,
tracce lasciate all’apertura del corpo. A questo rispetto, c’è da segnalare che
durante un’autopsia, è abittuale d’aprire il tronco dall’alto dello sterno fino
al pube e che il corpo viene poi richiuso con sutura « a grosso filo ». Presentiamo ora, i problemi dei
possibili processi di conservazione dei cadaveri : La decomposizione cadaverica puó
essere rallentata o inesistente dovuto a processi spontanei o artificiali : - Il freddo intenso e prolungato :
un freddo di almeno 40º sotto zero che perrmette una conservazione quasi
indéfinita… - La carbonizzazione... (cremazione)…
Risalta tanto dallo studio delle
modalità d’inumazione dell’Imperatore, quanto dalle constatazioni del
chirurgo-maggiore Guillard che nessuno di questi mecanismi possa essere
ritenuto. In conclusione lo stato del cadavere
tale come lo descrive il dottor Guillard in ottobre 1840, non è il seguito
logico dello stato del corpo esaminato dal dottor Antonmarchi in maggio 1821. Effettivamente, non abbiamo nessuna
ragione di credere che il fenomeno di putrefazione osservato in maggio 1821 sia
stato interrotto da avvenimenti artificiali e naturali |